Noleggio

28° Congresso Assodimi – Il noleggio nell’anno del Covid 19

Il noleggio nell’anno del Covid 19 ha subito il colpo ma nonostante tutto sta reggendo in attesa di capire come sarà il 2021.

Il 2020 passerà alla storia come l’anno del Covid 19. E com’è andata per il noleggio? Il noleggio nell’anno del Covid 19. Se ne è parlato nel 28° Congresso Assodimi che quest’anno si è caratterizzato per avere un occhio nel presente e un altro nel futuro. Numeri e statistiche che hanno sorpreso positivamente i partecipanti.  Non solo. Quest’anno, come ne avevamo già parlato, si è caratterizzato per l’inusuale veste on-line. E creare una diretta in streaming composta da video, call, studio, sottotitoli di un congresso non è di certo un gioco da ragazzi. Pertanto vanno fatti i complimenti per l’ottimo lavoro tecnico svolto.

 

Il noleggio in Europa

 

Il primo ospite della giornata è stato Michel Petitjean, secretary general dell’ERA-European Rental Association. Come ci si aspettava, il suo intervento ha offerto alla platea una visione molto ampia del settore. Il secondo trimestre ha visto un calo diffuso in tutta Europa. Si va dal – 5% del Nord Europa e il – 10% del Centro a un – 20 -40% nel Sud Europa e – 40% in Inghilterra. Ma nel terzo trimestre si è registrata una ripresa. In generale il 27% delle aziende dichiaravano che c’era una situazione in crescita con un picco in Italia del 40%.

In generale in Europa si  registrata una crescita per il 24% delle aziende, rallentando rispetto al 38% del 2019. Il livello di crescita più elevato si è registrato in Italia col 30% delle aziende in crescita.

Secondo Michel Petitjean, la crisi potrebbe contribuire alla diversificazione dell’offerta e penetrazione in mercati diversi e potrebbe rivelarsi un’opportunità per il settore grazie alle sue caratteristiche intrinseche che lo rendono uno strumento flessibile e a basso impatto ambientale.

 

L’edilizia e le costruzioni in Italia

 

L’intervento Gabriele Buia, presidente dell’ANCE-Associazione nazionale costruttori edili, illustra quella che è la situazione delle costruzioni in Italia. Un settore che assieme alla sua filiera rappresenta il 22% del PIL. Si è soffermato a lungo sui rallentamenti burocratici e sulla poca chiarezza normativa che inibisce l’azione dell’imprenditore. Sull’importanza della modernizzazione della pubblica amministrazione. Ha sottolineato l’importanza della filiera. Il rapporto fornitore e cliente è sempre più integrato e spesso si richiede un lavoro di squadra con l’intera filiera.

 

Le statistiche del noleggio macchine per le costruzioni nel 2020

 

Ma torniamo al quesito di partenza. Qual è lo stato di salute del noleggio nell’anno del Covid 19? E per capirlo quale miglior modo se non con le ormai consuete e attese statistiche di Federico Della Puppa di SmartLand, tanto più in un anno bizzarro come questo.

Da una prima analisi, risulta evidente lo stop brusco di Marzo e Aprile ma risulta altrettanto evidente la forte ripresa dei mesi successivi. Una ripresa che dai dati fa ben sperare. Quando a Maggio Della Puppa aveva presentato le diverse tipologie di scenari di ripresa si era profilato come quello più auspicabile quello a V. Shock economico e rapida ripresa. Scenario auspicabile ma sui cui nessuno avrebbe puntato un centesimo e invece i numeri ex ante dicono che si è verificato proprio questo genere di ripresa.

 

 

Come al solito si è passati ad analizzare il settore di riferimento per il noleggio, ossia quello delle costruzioni. Fra i diversi settori industriali è quello che nel 2020 registra l’indice di fiducia maggiore ad avvallare questa sensazione è sufficiente osservare l’andamento delle commesse. Si è passati da 7 mesi di lavoro a 12 nell’edilizia e da 12 mesi a 20 nelle opere pubbliche.

Nel 2020 sono cresciute il numero delle imprese del noleggio superando la sogli di 5000 aziende, ma non il numero di addetti, rallentando di fatto il trend registrato nel 2019.

Ma come si comportano le imprese del noleggio? Vediamo l’analisi dei bilanci 2019. 6 aziende su 10 hanno aumentato il fatturato. L’85% delle imprese ha il bilancio in utile con una media del 6,2% sul fatturato. Come al solito si osserva che sono le aziende più strutturate e realizzare i numeri migliori. Alcune di loro arriva a valori attorno al 18% – 35% di utile su fatturato. Il 69,5% delle imprese ha una buona/ottima solidità patrimoniale e il 50,5% ha una buona/ottima solvibilità.

Fra i settori che si comportano vediamo quello dei carrelli elevatori dove sono presenti aziende, comunque, piuttosto strutturate.

Ci sono però altri indici piuttosto interessanti che delineano un buon stato di salute del settore. L’analisi per ROS  e redditività industriale mostra che 8 aziende su 10 accompagnano assieme alla crescita di fatturato quella dell’utile finanziario.

Nelle dinamiche del fatturato vediamo un’altra nota positiva e cioè che il Sud mostra di performare bene e di raggiungere la tanto attesa crescita dei volumi.

A livello di tipologia di azienda va detto che chi cresce molto è il generalista mentre lo specialista meno. A indicare quanto già accennato da Michel Petitjean che la diversificazione è un elemento vincente nel noleggio.

Nelle analisi di mercato Della Puppa invece, mostra che, il noleggio nell’anno del Covid 19 ha subito il colpo ma nonostante tutto sta reggendo. C’è sì un rallentamento rispetto alle previsioni fatte l’anno scorso dove si attendeva un +10%, ma si parla comunque di crescita con +1,4%. Le previsioni per il 2021 sono molto difficili da fare con gli scenari attuali. Però utilizzando un approccio piuttosto prudenziale si ipotizza una crescita del +5,3%.

Come spesso accade l’intervento di Della Puppa si conclude con una riflessione/provocazione. Quanto le imprese conoscono il territorio? Per rendere meglio l’idea il relatore mostra una cartina d’Italia dove sono presenti le imprese per classe di fatturato. A un primo sguardo si può vedere che ci sono ancora molte zone dello stivale scoperte, a indicare che ci sono ancora margini di miglioramento.

 

Superbonus 110%

 

Superbonus 110%. E’ il tema sui verte l’intervento di Marco Marcatili, economista e responsabile sviluppo, Nomisma. Stando ai numeri, il mercato immobiliare, presenta delle buone potenzialità. Sono 2,5 milioni le famiglie che vorrebbero acquistare casa ma non lo fanno perchè c’è un vaglio bancario da fare, perchè magari l’immobile offerto non è interessante o per motivi socio economici. Diciamo che per una serie di barriere all’ingresso, la domanda di abitazioni rimane inespressa.

A tal proposito il superbonus può essere uno strumento utile per soddisfare una domanda inespressa, sennonché sia per la trafila dei decreti attuativi, sia per alcune barriere all’ingresso come il vaglio bancale, si va da un potenziale calcolato al 19 maggio 2020 di 12,5 milioni di famiglie a solo 193 interventi realizzati a oggi.

Secondo Nomisma, una delle soluzioni da attuare è quella di affiancare alle PMI la figura degli Arranger che si occupano del coordinamento, controllo e supervisione assistenza del cantiere, in modo da permettergli di diventare a tutti gli effetti dei General Contractor.

 

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