Crisi Afghanistan. Airbnb offre aiuto ai rifugiati afghani
“Airbnb inizierà ad ospitare gratuitamente 20.000 rifugiati afghani in tutto il mondo” con questo tweet Brian Chesky annuncia l’iniziativa con cui Airbnb offre aiuto ai rifugiati afghani.
L’iniziativa sarà gestita dalla struttura creata da Airbnb per le situazioni di crisi. Si tratta di Airbnb.org, un’organizzazione no-profit, separata e indipendente da Airbnb, che sfrutta gratuitamente la tecnologia, i servizi e altre risorse di Airbnb per realizzare il proprio scopo benefico.
L’annuncio arriva dopo una serie di iniziative di Airbnb per l’Afghanistan. Al momento dello scoppio della crisi, infatti, Airbnb si è immediatamente attivata fornendo finanziamenti di emergenza e supporto all’International Rescue Committee (IRC), HIAS e Church World Service per fornire soggiorni temporanei immediati tramite la piattaforma Airbnb a 1.000 rifugiati afghani. In seguito si è ulteriormente impegnata per trovare e offrire alloggio a 165 rifugiati negli USA.
Con il crescere dell’emergenza ci si è sempre più resi conto di essere difronte a una crisi umanitaria. Airbnb ha così deciso di lanciare il programma Open House attraverso Airbnb.org.
Airbnb.org
Airbnb.org opera già da 8 anni ed ha aiutato diverse persone in situazioni di emergenza trovando alloggi temporanei per 25.000 rifugiati. L’attività no-profit di Airbnb è nata nel 2012 su iniziativa di un host a seguito del disastro causato dall’uragano Sandy.
L’host si era offerto di rendere disponibile gratuitamente il suo alloggio agli sfollati. Da lì a poco altri 1000 host si sono offerti di fare la stessa cosa. Da quel momento Airbnb si è attivata per organizzare al meglio questo genere di attività. Dapprima, creando il serbatoio Open House e poi creando una struttura separata e indipendente.
A tal fine, Airbnb.org ha annunciato a inizio anno la creazione del Fondo per i Rifugiati da 25 milioni di dollari dedicato ai rifugiati di tutto il mondo.
Airbnb offre aiuto ai rifugiati afghani grazie, quindi, alle donazioni che arrivano sul suddetto fondo e attraverso i contributi si Airbnb.org, Brian Chesky e l’azienda stessa.
Come partecipare all’iniziativa?
Attualmente è possibile partecipare all’iniziativa in due modi: ospitare un rifugiato oppure fare delle donazioni.
Chi dispone di uno spazio libero può ospitare i rifugiati iscrivendosi al portale Airbnb e chi invece non ha a disposizione alcuno spazio ma è desideroso di supportare l’iniziativa può partecipare con le sue donazioni al Fondo per i Rifugiati.