Il mondo della sharing economy continua a stupire, e in particolare il settore degli affitti brevi in Europa sta vivendo un vero e proprio boom. Dati recenti di Eurostat rivelano che il 2024 è stato un anno da record per le piattaforme di prenotazione online, consolidando la posizione di questo modello abitativo come forza trainante del turismo.
Record di 854,1 milioni di notti
Secondo il report di Eurostat, nel 2024, gli ospiti hanno trascorso ben 854,1 milioni di notti in alloggi per affitti brevi in tutta l’Unione Europea, prenotati tramite giganti del settore come Airbnb, Booking, Expedia Group e TripAdvisor. Questo dato rappresenta un aumento impressionante del 18,8% rispetto ai 719,0 milioni di notti registrati nel 2023, segnando un nuovo picco storico. Nonostante la pandemia di COVID-19 abbia colpito duramente il turismo tra il 2020 e il 2022, il settore degli affitti brevi in Europa non solo si è ripreso, ma ha superato ampiamente i livelli pre-pandemici del 2019, che si attestavano a 512 milioni di pernottamenti. La crescita è un trend costante, con il terzo trimestre del 2024 che ha visto un aumento del 18% rispetto all’anno precedente, totalizzando 366,2 milioni di pernottamenti.
I fattori chiave del successo degli affitti brevi in Europa
Questo successo degli affitti brevi in Europa è frutto di diversi fattori chiave:
- Crescita Anno su Anno Impressionante: Con l’eccezione di aprile 2024 (un calo dell’1,8% attribuito alle festività pasquali cadute a marzo anziché ad aprile come nel 2023), ogni mese del 2024 ha registrato un numero di notti superiore rispetto allo stesso mese del 2023. Aumenti notevoli si sono visti a marzo (+48,0%), maggio (+31,7%), agosto (+21,6%) e novembre (+21,5%).
- Destinazioni Sempre Più Ambite: Nel terzo trimestre del 2024, le regioni più gettonate per gli affitti brevi tramite piattaforme online sono state la Jadranska Hrvatska in Croazia con 25,2 milioni di notti (+6,0%), seguita dall’Andalucía in Spagna (17,2 milioni, +23,1%) e dalla Provenza-Alpi-Costa Azzurra in Francia (15,6 milioni, +26,2%). Queste regioni hanno beneficiato della crescita complessiva del settore.
- La Tecnologia come Motore: La digitalizzazione ha giocato un ruolo cruciale, permettendo a chiunque con uno smartphone di accedere a piattaforme online per le proprie esigenze di alloggio o trasporto. L’integrazione di intelligenza artificiale (AI) e blockchain sta ulteriormente migliorando l’efficienza e la fiducia, offrendo raccomandazioni più personalizzate e transazioni più sicure.
Il futuro della sharing economy e le prospettive di crescita
Il concetto alla base della sharing economy è la condivisione delle risorse, con gli utenti che pagano per servizi su richiesta, spesso facilitati da piattaforme digitali. Oltre agli affitti brevi in Europa con Airbnb che, lanciata nel 2007, vanta oltre 5 milioni di host e 2 miliardi di ospiti, questo sistema include anche servizi di ride-sharing come Uber e Lyft, piattaforme di freelance come Upwork e Fiverr, e servizi di consegna cibo come Uber Eats.
L’ecosistema della sharing economy è vasto e in continua espansione. Un report di Technavio prevede una crescita del mercato globale della sharing economy di 1,12 trilioni di dollari tra il 2025 e il 2029, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 32,3%. Nonostante le sfide normative relative alla protezione dei consumatori, alla privacy dei dati e alla sicurezza, il futuro appare decisamente orientato verso una maggiore adozione di questi modelli.
In sintesi, gli affitti brevi in Europa non sono solo un trend passeggero, ma una componente sempre più vitale del panorama turistico e della più ampia sharing economy, guidata dall’innovazione tecnologica e dalla crescente domanda di flessibilità e convenienza. Il settore è destinato a una crescita robusta, con l’Europa in prima linea in questa trasformazione.