IntervisteSharing Economy

Come funziona il camper sharing di Yescapa?

Yescapa è la piattaforma di camper sharing da poco sbarcata in Italia. Dario Femiani, country manager Italia di Yescapa, ci spiega cos’è il camper sharing e come funziona la loro piattaforma.

Il camper sharing in Italia è ancora in una fase  embrionale eppure presenta numeri interessanti. Sarà per la propensione degli italiani alla condivisione, ma diverse aziende del settore guardano all’Italia con un occhio di riguardo. Come abbiamo visto più volte la Sharing Economy non è solo un fatto di business ma anche di cultura. Yescapa è leader di settore in Europa per il camper sharing e ha deciso di puntare e sull’Italia. Dario Femiani, country manager Italia di Yescapa, ci spiegherà chi è Yescapa e come funziona il camper sharing in Italia.

 

1) Ci spieghi com’è nata Yescapa?

Yescapa nasce da una storia di viaggio. Era l’estate del 2011, Benoit Panel, uno dei 2 fondatori della piattaforma, voleva visitare con la sua famiglia la Gran Bretagna. Si disse che un viaggio in camper sarebbe stato l’ideale per scoprire il paese in totale autonomia.

Si mise così alla ricerca di un camper, ma si accorse subito che il budget necessario era di minimo 250 sterline al giorno in alta stagione. Decisamente troppo caro rispetto a quanto poteva permettersi. Iniziò allora a dare un’occhiata in Francia, su un sito di annunci, e si rese conto che c’erano già molti proprietari privati che proponevano il loro veicolo a prezzi decisamente più accessibili.

Ne contattò una ventina ma nessuno accettò la sua richiesta , ognuno con le sue buone ragioni: non voglio che ci siano bambini a bordo, l’assicurazione non copre i viaggi all’estero, ecc… In effetti domanda e offerta esistevano già, ma molto spesso la transazione non si finalizzava. Tanta diffidenza e poca sicurezza erano le 2 principali cause.

Allo stesso tempo ma in un altro angolo della Francia, Adrian Pinson, l’altro fondatore di Yescapa, fresco del suo master in ingegneria informatica era alla ricerca di un progetto imprenditoriale dove lanciarsi.
Siamo agli albori della sharing economy, e si assiste alla nascita delle prime forme di condivisione: sono gli inizi di Airbnb e Blablacar comincia a prendere piede in Francia. Fu durante un congresso in Bretagna sulle startup che i 2 si incontrano e insieme diedero vita al progetto Yescapa.

 

 

2) Quali sono i numeri di Yescapa in Europa e in Italia?

Fondata nel 2012, oggi Yescapa è la più grande piattaforma di camper sharing, con una community di 300 mila utenti e oltre 6.500 veicoli disponibili in tutta Europa, con l’ambizione di diventare la referenza in Europa per tutti i viaggiatori che vogliono viaggiare in camper, van o furgone camperizzato.

Dati alla mano, dal 2012 in tutti i paesi, abbiamo confermato più di 50mila prenotazioni, ovvero quasi 350mila giorni di viaggio che cumulati corrispondono a più di 900 anni on the road, riversando ai nostri proprietari più di 16 milioni di euro!
I numeri sono in costante ascesa: attualmente sono più di 4000 le prenotazioni confermate ogni mese in tutta Europa. È come dire che ogni giorno, in Europa, oltre 100 camper si mettono in viaggio grazie a Yescapa.

L’Italia è ancora un mercato giovane, abbiamo lanciato il nostro servizio lo scorso Aprile, ciò nonostante i numeri ottenuti confermano il grande interesse degli italiani per il camper sharing: in appena 1 anno dal lancio della piattaforma in Italia sono oltre 10 mila gli utenti italiani registrati e abbiamo registrato più di 5.000 richieste di viaggio.

 

3) Come funziona Yescapa?

La storia di Yescapa nasce dalla semplice constatazione che un camper sia un bene di lusso al quale non tutti hanno accesso. Soprattutto chi ce l’ha non sempre lo utilizza. Si stima infatti che un camper venga utilizzato in media 70 giorni l’anno, ovvero appena il 20% del suo intero ciclo di vita, e che resti fermo per 295 giorni l’anno, a fronte di oltre 3.000 euro di costi ogni anno, tra bollo, assicurazione, revisione e manutenzione varia. Piuttosto che lasciare il proprio camper fermo, con appena 6 settimane di condivisione su Yescapa si riesce ad ammortizzare completamente il costo di mantenimento annuale del veicolo.

“Facilità d’uso, accessibilità, convivialità e risparmio economico…”

Per accedere al servizio basta digitare www.yescapa.it o scaricare l’App Yescapa (disponibile per iOs e Android). La piattaforma si propone come intermediario di fiducia, assicurando una soluzione chiavi in mano per un viaggio in camper in totale libertà e sicurezza. La condivisione ha una durata massima di 30 giorni, con protezione assicurativa ed assistenza stradale 24/7. Il giorno della partenza, proprietario e viaggiatore si incontrano per la consegna delle chiavi, l’ispezione del veicolo e la firma del contratto; dopodiché il proprietario riceve il suo compenso e il viaggiatore si gode il suo road trip in totale serenità.

Facilità d’uso, accessibilità, convivialità e risparmio economico: sono questi i punti forti del camper sharing. Da un lato tutti i viaggiatori desiderosi di fare un viaggio on-the-road possono trovare facilmente un camper, un van o un furgone camperizzato, ovunque in Europa, a prezzi molto vantaggiosi e a condizioni flessibili. Dai camper mansardati, ai grandi motorhome per la famiglia, ai furgoncini Volkswagen… ce n’è per tutti i gusti e le esigenze!

Dall’altro tutti i proprietari, mettendo il proprio veicolo a disposizione di altri nei periodi di inutilizzo, hanno la possibilità di ottenere un guadagno tale da ammortizzare i costi di mantenimento e parte della spesa sostenuta per l’acquisto. Il compenso medio di un proprietario è di circa 490 euro a settimana.

 

4) Qual è il pacchetto assicurativo per gli utenti Yescapa?

La sicurezza dei nostri utenti è la nostra priorità. A tutela sia del proprietario che del viaggiatore, Yescapa offre un’apposita assicurazione multi-rischi creata ad-hoc e valida per tutto il periodo di condivisione. La copertura assicurativa viene fornita dai nostri partner assicurativi e varia in base al paese di immatricolazione del veicolo. In Italia Yescapa è partner di Europ Assistance, del Gruppo Generali.
L’assicurazione fornita è attualmente il miglior prodotto assicurativo di camper sharing disponibile sul mercato. Inclusiva di polizza Kasko, protezione del bonus/malus del proprietario e Assistenza stradale valida in tutta Europa 24/7.

 

5) Che differenze ci sono col noleggio tradizionale dei camper?

Possiamo senz’altro affermare che la mentalità degli italiani sia molto propensa ai principi di condivisione e all’utilizzo di App. Il successo di questa nuova forma di viaggio, basata sulla collaborazione tra privati, sta conquistando numerosi viaggiatori, spinti soprattutto dalla voglia di cambiamento e dalla ricerca di un’offerta turistica più diversificata ed autentica rispetto a quella tradizionale.

I principali vantaggi rispetto al noleggio camper tradizionale sono innanzitutto in termini di prezzo, con tariffe che si stimano circa il 30% inferiori rispetto alle agenzie di noleggio. Il prezzo medio di un camper mansardato in bassa stagione è di circa 70€, scendiamo sui 55€ per un van. Prezzi che arrivano sui 100€ al giorno in alta stagione.

Oltre al prezzo, il camper sharing si contraddistingue dai noleggi tradizionali anche per la diversità dell’offerta, potendo scegliere tra un’ampia proposta di veicoli personalizzati, dai classici camper mansardati, ai grandi motorhome per la famiglia ai van camperizzati… ce n’è per tutti i gusti.

“Ultimo ma non per importanza, la convivialità..”

Che sia a pochi chilometri da casa propria o nel luogo delle nostre prossime vacanze, vogliamo abituare i nostri utenti alla consapevolezza di poter prenotare un veicolo ricreazionale in tutta Europa, tramite la stessa piattaforma, alle stesse garanzie. Il nostro scopo è offrire un servizio internazionale omogeneo, basato sull’accessibilità e la facilità d’utilizzo.

Un’altra caratteristica propria del camper sharing è la flessibilità delle richieste, in termini di giorni minimi, orari di consegna e ritorno e disponibilità dell’equipaggiamento fornito. I camper che partono con Yescapa sono già forniti di coperte, lenzuola, stoviglie e tutto il necessario per poter partire in totale autonomia.

Ultimo ma non per importanza, la convivialità. Chi meglio di un camperista locale conosce meglio gli itinerari della sua regione? I nostri proprietari sono la guida perfetta e sono sempre disponibili e spendere consigli tecnici o di viaggio. Inoltre Yescapa mette a disposizione un blog, dove gli utenti possono condividere le proprie foto e se vogliono raccontare il loro road trip. Puntiamo molto sul fatto di voler creare una community di viaggiatori europei, che si scambiano informazioni e consigli.

 

6 ) Su quali mercati Yescapa è presente?

La piattaforma conta 300 mila utenti provenienti da 74 Paesi e 6.500 veicoli disponibili in tutta Europa, tra camper mansardati, semintegrali, motorhome e van camperizzati. Il servizio di camper sharing è attualmente attivo in Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Portogallo e Belgio.

 

7) Come è stata l’accoglienza italiana nei confronti dello camper sharing?

Al momento del lancio della piattaforma in Italia, lo scorso aprile 2018, Yescapa era già presente in altri paesi d’Europa.  Nonostante l’esperienza consolidata, in Italia abbiamo riscontrato alcune difficoltà. Il camper sharing, così come il car-sharing tra privati, era fino a un recente passato un servizio totalmente innovativo per il nostro Paese, con un rischio di mercato inesplorato ma con un potenziale enorme. In più, come spesso avviene quando si lancia un’idea innovativa, la legge così come le consuetudini non seguono di pari passo l’innovazione.

Oggi, a un anno e mezzo dal lancio in Italia, i numeri ottenuti stanno confermando il grande interesse degli italiani per il camper sharing. In appena 1 anno sono oltre 10 mila gli utenti italiani registrati . Abbiamo registrato più di 5.000 richieste di viaggio, riversando nelle tasche dei proprietari italiani oltre 600 mila € in un anno.

Possiamo senz’altro dire che la mentalità degli italiani sia molto propensa ai principi di condivisione e all’utilizzo di App. Il successo di questa nuova forma di viaggio, basata sulla collaborazione tra privati, sta conquistando numerosi viaggiatori, spinti soprattutto dalla voglia di cambiamento e dalla ricerca di un’offerta turistica più diversificata ed autentica rispetto a quella tradizionale, oltre che più economica.

 

8) L’Italia a che punto è sul piano legislativo per ciò che concerne la mobilità condivisa?

Il fenomeno della sharing economy, in contrapposizione con il sistema capitalista basato sulla proprietà privata, sta orientando i consumatori verso un modello di consumismo alternativo, basato sull’accesso condiviso alle risorse dove la nuova moneta di scambio diventa la fiducia.

In questo nuovo scenario le relazioni economiche, nonché sociali, si consolidano attraverso meccanismi reputazionali, tramite recensioni e feedback degli utenti, dando vita a un forte e crescente desiderio di socialità e di appartenenza a una comunità virtuale di persone che condividono gli stessi interessi.

Stiamo vivendo senz’altro un forte cambiamento nelle nostre abitudini di consumo, ma non è tutto oro quel che luccica. Rispetto al tradizionale panorama d’impresa, l’ecosistema delle piattaforme p2p rimane ancora troppo selettivo e troppo poco regolamentato.

In assenza di una vera regolamentazione che disciplina le attività di scambio tra privati, gli attori dei settori tradizionali, che si sentono toccati da queste novità, accusano le imprese della sharing economy di operare illegalmente. Siamo oramai abituati alle cronache di dispute tra rappresentanti della nuova economia della condivisione e le associazioni di categoria che difendono il proprio settore di attività. Dalle proteste dei tassisti contro Uber a quelle degli albergatori per i privati che affittano su Airbnb.

Urge senz’altro una riforma dal punto di vista legislativo, che legittimi a pieni effetti l’operato delle piattaforme; ma come spesso avviene saranno le forze del mercato, nonché i consumatori stessi, a sancire il punto di equilibrio tra settori tradizionali e sharing economy.

Quello che è certo, per il momento, è che il confine, una volta molto meno netto, tra produttore e consumatore, oggi si confonde sempre di più e con esso anche i modelli di impresa, l’organizzazione del lavoro in senso lato e con essi le relazioni sociali tra domanda e offerta.

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